sabato, Luglio 27, 2024
I miei itinerari in Romagna

Da Ravenna a Faenza, tra pineta, valli e naviglio

Percorso di circa 75 chilometri, completamente in pianura, gran parte in strade non asfaltate. 

Per l’itinerario è possibile utilizzare il sistema treno+bici.
Si parte dalla stazione ferroviaria di Ravenna e si arriva a quella di Faenza.

 

 

Il primo tratto del percorso (da Ravenna a S.Alberto) nelle due varianti: in rosso il percorso in pineta, in verde quelle lungo le strade.

Il percorso propone nel primo tratto una tappa della Guida pratica alla natura d’Italia che Airone ha dedicato a Ravenna (maggio 1996). Nella seconda parte il percorso proposto è lungo l’argine destro del Reno, fino alla confluenza del Senio, poi dopo un breve tratto a lato del Senio e del canale di bonifica in destra retto raggiunge l’attuale parte terminale del canale naviglio Zanelli che, percorso quasi interamente nella sterrata a fianco, permette di arrivare a Faenza. Si tratta dunque di un itinerario per gran parte su strade sterrate e su piste forestali con assenza di traffico motorizzato. Il traffico è intenso soltanto all’uscita da Ravenna, nei brevi tratti lungo la statale 309 Romea e negli incroci che attraversano il Canale Naviglio. Tranne che per la lunghezza del percorso non ci sono difficoltà ciclistiche, si raccomanda l’uso delle mountain bike, soprattutto per evitare forature nelle strade sterrate e in particolare nelle piste che attraversano la pineta. Poichè permane il rischio della foratura viene indicato anche un percorso alternativo, più breve ma di minor valore ambientale, che permette di raggiungere S.Alberto partendo sempre dalla stazione di Ravenna. E’ consigliato in ogni caso di attrezzarsi con 2 camere d’aria di ricambio e della pompa.

Da Ravenna a Faenza passando per la pineta, le valli e il Canale Naviglio Zanelli.
Lunghezza: circa 75 km.

Itinerario

Km. 0. Ravenna. Dalla stazione ferroviaria si esce dalla città seguendo le indicazioni per il Mausoleo di Teodorico e proseguendo lungo la statale Romea (indicazioni per Venezia; traffico intenso) fino al ponte detto dei Tre Canali posto appena puma dello svincolo con la tangenziale. Da qui si procede a destra lungo la strada sterrata che segue i canali stessi arrivando all’ingresso (sbarra) della pineta di S.Vitale, in località Ponticelle.

Km. 7,2. Pineta di San Vitale (divieto di accesso in estate; cautela nei giorni in cui è consentita la caccia; non accendere fuochi). Seguire la carraia principale che, dopo un breve tratto lungo il canale, piega a sinistra entrando in pineta con un tracciato pressoché rettilineo.

Km. 9,3. Ca’ Nuova (fontanella). Si prosegue fino al ponte sullo Scolo Cerba. Subito dopo il ponte si prende a destra seguendo la pista lungo l’argine. In fondo si arriva al margine della pineta con un bel colpo d’occhio sulla Pialassa della Risega e Baiona. Si segue ora la pista che separa per un lungo tratto la pineta della pialassa (qualche tratto sabbioso). E una sotti le lingua di tetta che consente belle visuali sulla Bassa del Pirottolo (a sinistra). Giunti all’altezza del ponticello sul Fossatone (capanni), si torna nella pineta raggiungendo la vasta radura della Ca’ Vecchia.

Km. 14,7. Ca’ Vecchia (fontanella). Seguendo la carraia delle spiazzate si prosegue verso nord e si raggiunge, prima del Lamone, la Romea utilizzandone il ponte per superare il Lamone. Dopo il ponte sul fiume Lamone si segue a destra, lasciando la Romea, la strada sterrata d’argine sinistro. Sulla sinistra la prateria umida del Bardello e poi, di nuovo, un lembo di pineta che si percorrerà al suo interno, lungo la carraia principale, fino a uscire sulla strada d’argine del Canale in destra di Reno. Si piega a sinistra raggiungendo in breve l’incrocio con la statale Romea; lo si oltrepassa seguendo sempre il canale in direzione di Mandriole. Qualche centinaio di metri dopo, all’altezza di un ponte-diga, si passa sulla strada di argine opposto, da cui subito si stacca la via Corriera Antica (sterrato).

Km. 23,3. Cippo di Anita Garibaldi. Si trova, introdotto da un vialetto di cipressi un centinaio di metri a sinistra lungo la via Corriera Antica. Si continua poi sempre lungo questa strada fino all’ex-caserma di Finanza. Si utilizza un breve tratto della statale Romea per superare il fiume Reno, già Po di Pnmaro, tornando poi a sinistra, a ritroso verso l’argine del Reno stesso fino all’Osteria Primaro.

Km. 25,2. Passo di Primaro. Si segue ora per un lungo tratto l’argine sinistro del fiume Reno. E’ una strada sterrata di grande interesse per le continue e suggestive vedute sulle Valli di Comacchio, in particolare sulla Valle Furlana. Nelle vicinanze del passo (con traghetto) di Sant’Alberto si protende nella acqua il cordone dunale di Boscoforte con oasi faunistica della Lipu.

Km. 35. Passo di Po/Sant’Alberto (traghetto). Si scende sulla riva del fiume e utilizzando il traghetto (in funzione dalle 7 alle 18, con interruzione dalle 12,30 alle 14,00; a pagamento per persona e ciclo) si passa sulla sponda opposta e si gira a destra per correre l’argine del Reno nell’argine destro.

Percorso S.Alberto-Faenza
Il percorso da S.Alberto a Faenza, passando per Alfonsine e Bagnacavallo. Tenere sempre la strada a sinistra del canale Naviglio.

Km. 39. Foce del Senio. Proseguendo lungo l’argine del Reno si arriva al punto dove il Senio confluisce nel Reno. Si percorre l’argine del Senio per circa un chilometro, fino ad arrivare alla botte del Canale in Destra Reno sotto il fiume Senio (costruita dal 1908 al 1912 dalla Federazione delle Cooperative di Ravenna). Da qui si prende la strada asfaltata verso Alfonsine.

Km. 46,5. Stagno della fornace Violani. Percorrendo la strada asfaltata, a sinistra e in un tratto compreso tra la strada e l’asta del Canala Naviglio, si trova uno stagno. Questa area è stata dichiarata oasi naturale regionale, valorizzata dal Comune di Alfonsine che ne ha fatto un itinerario intorno al bacino e creato punti di osservazione (uno è non molto distante dall’argine del canale naviglio, in una piccola radura bordata di salici sambuco, prugnoli e giovani frassini). Rilevante è la segnalata presenza della testuggine palustre.

Km. 59,5. Bagnacavallo. Sempre seguendo il tratto sterrato dell’argine del Naviglio, (tranne che per brevi tratti dopo l’incrocio con la statale n. 16 e all’altezza di Villa Prati) si arriva a Bagnacavallo.

Km. 75,600. Faenza. Attraversato Bagnacavallo si riprende l’argine del canale Naviglio, si attraversa il Canale Emiliano-Romagnolo con il ponte della Provinciale, si riprende il sentiero e si passa sotto al ponte della ferrovia. Attraversato Granarolo si prosegue fino a Faenza.

 

Percorso alternativo tra Ravenna e Sant’Alberto. (indicato nelle cartine con il colore verde)
Si esce da Ravenna lungo la porta Adriana e la via Maggiore. Si prosegue per Sant’Antonio e si percorre la via Bendazza.

Km. 5,4. Sant’Antonio. Superato Sant’Antonio, si svolta a sinistra e si percorre la via Cerba, che costeggia l’omonimo scolo. Si svolta a sinistra e poi dopo un centinaio di metri, al bivio di via Zuccherificio, si prende a destra. Si prosegue per circa un chilometro e mezzo fino ad una secca curva a destra.
Km. 13,3. Torri di Mezzano. Raggiunta via Montagnola si supera il ponte sul Lamone e si segue la strada principale fino a Grattacoppa.
Km. 15,7. Savarna. Raggiunto Savarna si prosegue e dopo più di due chilometri nel bivio si prende a destra, direzione Sant’Alberto.
Km. 23,7. Sant’Alberto. Lungo la strada che tra l’altro supera il canale di bonifica destra reno e percorre un tratto dell’argine destro del corso abbandonato del Lamone si arriva a Sant’alberto che si deve attraversare per raggiungere la zona del traghetto e unirsi all’altro percorso.

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